L’origine del crostolo si perde nel tempo. Le
prime notizie relative al crostolo risalgono a tremila anni fa
quando in Lombardia si mangiava pane schiacciato azzimo. Questo
pane schiacciato (crostolo), chiamato focaccia, fatto senza
lievito era molto duro. La fermentazione arrivata nel V° o IV°
sec. a.C., permettendo una pasta decisamente più morbida oscurò
per un periodo la fama del crostolo che però raggiunse il suo
massimo splendore nel Medio Evo. Per la sua natura carica di
proteine e carboidrati il crostolo svolgeva al meglio il compito
prepostogli. Infatti la tradizione popolare ricorda che i
cavalieri stremati dalle fatiche dopo lunghe e sanguinose
battaglie ritrovassero, giunti a casa, una tavola imbandita di
crostoli. Così, grazie all’aiuto di questo speciale prodotto, il
cavaliere poteva elargire nel migliore dei modi i propri doveri
coniugali. Il tempo non ha cancellato quello che è l’importanza
del crostolo sotto tutti i punti di vista. Crediamo però, più
che per doveri coniugali, possa far da collante familiare e
interpersonale perché non esiste miglior ritrovo di un buon
piatto di costarelle di maiale con “grattè” assortito
accompagnato da questo tipico prodotto del Montefeltro.
Il crostolo nasce nell’Alto ed antico Montefeltro ed è proprio
per queste origini che si sposa con i prodotti del luogo.
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Caldo, morbido, profumato ...
Ottimo farcito con ogni pietanza soprattutto con salumi e
formaggi.
Un ottimo accostamento è quello fra salsiccia e gratin ma anche
con stracchino (formaggio molle) e verdure cotte, gli
accostamenti di sapori sono infiniti ed ognuno potrà farcirla a
piacimento.
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